mercoledì 12 marzo 2008


CENTOQUINDICI PASSI PER LA LEGALITA'



Il network dei giovani della Sinistra Arcobaleno aderisce e sarà presente alla marcia Lauro Quindici e alla manifestazione“115 passi per la legalità”, promossa da Libera il giorno 13 marzo, come tappa di avvicinamento alla giornata nazionale in ricordo delle vittime della mafia, che si terrà a Bari il 15 marzo. Consideriamo essenziale, per quei territori, per l’Irpinia, per il Mezzogiorno, rimettere al centro dell’agenda politica il tema della legalità. Legalità come lotta alle mafie. Legalità come affermazione dei diritti. Legalità come costruzione di una rinnovata etica pubblica.

Sarà fondamentale la presenza numerosa e partecipata delle nuove generazioni, di tanti giovani che si ribellano all’idea di un futuro ipotecato dalla violenza e dall’arbitrio dei poteri criminali.

Riteniamo che la politica abbia il dovere di testimoniare e di praticare quotidianamente la lotta alla criminalità organizzata e per la legalità, consapevoli che occorre muoversi su più fronti: repressione delle organizzazioni criminali, affermazione della cultura della legalità, contrasto alle infiltrazioni camorristiche e mafiose nelle dinamiche economiche.

Per le classi dirigenti del Mezzogiorno, e per una Sinistra che abbia a cuore un’idea di trasformazione e di cambiamento delle nostre terre, si tratta di una sfida imprescindibile. Anche per questo, insieme a tanti altri, ci saremo.



Per il network dei giovani della Sinistra Arcobaleno

Roberto Montefusco

Francesco Pennella

Carlo Lallo


venerdì 25 gennaio 2008

Verso l'Assemblea del 26 Gennaio dei Giovani della Sinistra democratica

La risposta alla crisi? E' a Sinistra
Roberto Montefusco*, 24 gennaio 2008

La manifestazione del 26 gennaio giunge in una fase evidentemente convulsa, segnata da incertezze, incognite, confusione. Una fase che ci consegna il dato di una politica che si confronta con una crisi di legittimazione gravissima. Qualcuno ripropone, oggi, un paragone con i primi anni Novanta, quando Tangentopoli spazzò via una intera classe dirigente, segnando la fine della Prima Repubblica.
Una classe politica che da tempo non era attraversata più dalle tensioni democratiche migliori della storia repubblicana, penso ai padri costituenti, alla stagione riformatrice del primo centro sinistra, o agli anni Settanta, che consegnarono al paese lo Statuto dei lavoratori ed una nuova stagione dei diritti civili. Quelle forze politiche, in primo luogo Dc e Psi, come profeticamente aveva affermato Enrico Berlinguer nell'intervista a La Repubblica sulla questione morale, caddero sotto i colpi di una devastazione etica, lasciando al paese un debito pubblico spaventoso, con cui ancora oggi facciamo i conti, ed un tessuto di corruzione pervasivo, che generò nell'opinione pubblica un moto autentico di indignazione.
Non so se oggi siamo allo stesso punto. Credo che questa fase abbia caratteristiche diverse. Ma la questione è un' altra. Di fronte alla crisi della Prima Repubblica si ritrovarono nel paese forze in grado di attrezzare una risposta, di rappresentarsi ed essere percepite dai cittadini come "alternative" e differenti da quel sistema. Oggi appare chiaro il rischio che dentro la crisi della politica non ci siano più attori capaci di indicare una prospettiva di rilancio, in cui possano identificarsi le speranze di cambiamento dell'opinione pubblica. E' questa, io credo, la sfida della Sinistra. Ed è questa la tensione che le nuove generazioni devono vivere in una stagione nuova di impegno politico e nella costruzione della Sinistra nuova.Altrimenti il rischio è quello di diventare un pezzo della crisi, e non la possibile soluzione.
Ed è evidente che dentro la crisi del paese si colloca quella del Mezzogiorno. Il Presidente della Regione Sicilia accoglie festante una condanna a cinque anni per favoreggiamento nei confronti di personaggi legati alla mafia. Le vicende dell'Udeur scoperchiano un vaso di Pandora sulle dinamiche di gestione del potere in Campania che per la verità tanti conoscevano, ma di fronte alle quali fatica a montare una condanna politica e morale chiara ed inequivoca, che sarebbe stata molto più opportuna di tanti attestati di solidarietà. Tutto questo mentre il "Rinascimento napoletano" finisce ingloriosamente sotto le montagne di spazzatura, e la classe dirigente campana, quella che ha condiviso in questi anni la gestione del governo regionale, appare condannata definitivamente dalla storia.
Intanto nel paese monta il rischio di una nuova Vandea clericale, mentre i poteri forti si riorganizzano per offrire una risposta "normalizzatrice" ed autoritaria alla crisi democratica che stiamo attraversando.
La Sinistra deve rialzare la testa, proponendosi come soggetto di cambiamento, di inclusione sociale, in grado di rendere questo paese meno ingiusto, di combattere la corruzione, gli arricchimenti personali, i sistemi clientelari che stroncano la libertà e la possibilità di emancipazione di tanti giovani. E soprattutto nel Mezzogiorno c'è bisogno di un salto di qualità.
Ci auguriamo che l'assemblea del 26 gennaio rappresenti un grande momento di discussione e di mobilitazione, in cui possano vivere i temi di una politica nuova, e che le nuove generazioni possano rappresentare davvero un valore aggiunto al processo unitario a Sinistra. Quali che siano gli esiti della crisi di governo, c'è bisogno di una Sinistra forte, non marginale, che stia in campo per tentare, ancora, di cambiare questo paese.

*Coordinatore Giovani Sinistra Democratica Campania

da www.aprileonline.info

giovedì 24 gennaio 2008


Una poesia di un poeta comunista e poi il buio totale su una seria motivazione della sfiducia al governo. Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo Mastella!
E' colpa di Veltroni e delle sue incaute dichiarazioni? (ci è o ci fa il bruco?)
E' colpa del procuratore di Santa Maria Capua Vetere? (dimostrerebbe così che la magistratura è golpista....)
E' colpa di qualcuno che gli offre la presidenza della Regione Campania?
Basta...forse stiamo sprofondando nella dietrologia...il tempo forse ci farà capire se tra queste comiche ipotesi qualcuna ha un fondamento.

Francamente non so che succederà...
Sono stati venti mesi di agonia...d'altronde dopo il pareggio dell'aprile 2006...un epilogo simile era stato sempre dietro l'angolo...qualche ora fa si è materializzato.

Che dire dopo venti mesi? Ci hanno provato ma era dura, dura tenere assieme una coalizione divisa e così ristretta.

Sarebbe stato meglio cadere per un motivo politicamente dirimente, per un tema di interesse nazionale, non per la mancata solidarietà un'inchiesta penalmente ballerina (ma che moralmente restituisce un quadro agghiacciante) che coinvolge parenti e amici di....

...e ora? Troveremo/troveranno qualche altro modo per farci del male?
O c'è una speranza? da qualche parte....chissà

an empty box

immaginiamo per un attimo che questo sia un luogo diverso da tutti gli altri.
qui non esistono nè partiti, nè movimenti, nè simboli.
qui esistono idee, pensieri, opinioni, desideri.

come una scatola vuota, questo è un luogo che può diventare contenitore di qualunque cosa venga messa all'interno. unica eccezione: non ha per nulla senso chiuderci dentro altre scatole.

così la sinistra.

io dentro ci metterei la voglia.

la speranza è che non diventi una discarica, sarebbe facile, quando non si sa come smaltire l'immondizia.



lunedì 14 gennaio 2008

"Non possono riciclare l'immondizia...ma loro stessi si...."

Ad Avellino non basta andare al Palazzetto e tirarsi su il morale con l'Air Scandone che quest'anno sembra essere destinata ad una stagione indimenticabile da signora del basket italiano. Usciti dal tepore PalaDelmauro si dimentica la gioia e vien voglia di sprofondare, sommersi dalla spazzatura, in attesa che il "Rubbish Zar" De Gennaro provi a trovare l'ennesima soluzione tampone. Sia chiaro De Gennaro non ci salverà, mentre gli altri continuano a giocare al cerino e semmai la voglia di trovare soluzioni di qualche esponente della classe dirigente locale (su tutti penso al primo cittadino di Salerno, De Luca, che Caudillo o meno, mani zozze o meno, ci sta provando) serve a ben poco, se il sistema è marcio, se al minimo sentore di discarica si è pronti alla rivolta popolare, con qualcuno dei personaggi che fino a poco tempo fa passava il cerino, pronto a cavalcare l'onda dell'ennesima jaquerie.
Nel bel mezzo di questo dramma, l'assessore comunale all'ambiente Antonio Spina annuncia, con un tatto straordinario, il suo passaggio al Partito Democratico, mentre Arpac, Asa e Comune litigano su se come, quando e come rendere disponibile Campo Genova come area di stoccaggio. Tutti insieme attendono che i superpoteri dello Zar De Gennaro, taumaturgicamente ripuliscano le strade....la gente è delusa, l'inviato in Italia della BBC ricorda come la popolazione sia sempre più sfiduciata da una classe dirigente incapace di garantire i più importanti e minimi obiettivi che si pone, nel frattempo, sottolinea David Willey, questa stessa classe politica sembra, incurante del discredito in cui è caduta, essere tentata adf occupare ogni spazio rimasto vuoto tra le leve del potere. Parole durissime, riecheggiate anche in una trasmissione del quarto canale radio della British Broadcasting Corporation, un servizio che si conclude con un passaggio di fuoco, che rispolvera una categoria cara ad un'altro osservatore d'oltremanica delle cose italiane, Denis Mack Smith, di fronte alla paura che una discreditata classe politica nata a sinistra possa rinascere, incurante di tutto, sotto nuove insegne da altre parti, facendo riemergere il "Putrido problema della vita politica italiana":
...per questi comportamenti c'è una parola in italiano, si chiama "Trasformismo", ovvero riciclare se stessi, cambiando appartenza politica, rimanendo al potere. Questo tipo di riciclaggio è stato il flagello della vita politica italiana sin da quando il paese è stato riunificato nel 1861 e a volte sembra essere una caratteristica permanente della società italiana.
Non possono riciclare l'immondizia, ma sicuramente sanno come riciclare se stessi.

Parole che feriscono, ma al momento pochi stanno facendo qualcosa per evitare critiche di questo genere. Lo scaricabarile e l'attesa messianica dell'ennesimo Zar non aiuteranno a smentire.

venerdì 4 gennaio 2008

L'EMERGENZA

Si stanno scrivendo fiumi di parole sull'emergenza (si prova vergogna ad utilizzare un termine simile per una situazione che va avanti da 14 anni) rifiuti. Forse l'intervento su questo blog non aggiungerà molto altro. Si spera sempre che le cose tornino alla normalità, ma ogni volta si va sempre peggio. Le responsabilità della scandalosa condizione della nostra regione sono a tutti i livelli, un'intera classe dirigente , da Roma alle amministrazioni comunali, ne esce ridicolizzata, travolta da un'inutile e poco coraggioso immobilismo, dalla totale mancanza di coraggio di prendere una decisione, cedendo la patata bollente ai vari commissari, per paura di andare contro una popolazione che troppo spesso, bisogna avere il coraggio di dirlo, non sembra voler andare oltre gli interessi del proprio cortile, il proprio ristretto cortiletto, perdendo ogni senso di solidarietà e appartenenza ad una comunità più ampia di cittadini. Troppo facile cavalcare le jacquerie, troppo facile aver paura di perdere consensi, troppo facile lasciarsi travolgere dai localismi.
Contenta la "maggiore attività economica della nostra regione", la Camorra, che da questo dramma ne ha tratto incredibili vantaggi e guadagni.

Anche Avellino vive in questi giorni nel caos. L'amministrazione comunale, pronta sempre a fare pomposi annunci sulle grandi opere finanziate da Bruxelles, non si è dimostrata finora molto interessata al problema. Sono mesi che viene promessa il via alla raccolta differenziata, ma l'unico risultato sono polemiche e un inutile palleggio di responsabilità fra Comune, Consorzio Smaltimento Rifiuti e Provincia. Nelle ultime ore l'assessore provinciale all'ambiente, Bruno Fierro ha invitato il sindaco Galasso a darsi una mossa per trovare sul territorio del comune capoluogo un sito provvisorio. Ma il sindaco preferisce non prendere alcuna decisione, dichiarando che non esistono aree adatte. Meglio un'intera città immondizzaio...No?

Trasporti: mantenute le agevolazioni studenti...ma....

Come riportato qualche giorno fa sull'edizione napoletana de La Repubblica alla fine sembra che si sia riusciti a salvare in qualche modo le agevolazione per gli studenti sugli abbonamenti per il trasporto pubblico, ci sono però rilevanti novità per l'accesso a queste agevolazioni come riporta il sito dello stesso quotidiano:
La giunta regionale su proposta degli assessori all'Università Teresa Armato, ai Trasporti Ennio Cascetta, e all'Istruzione Corrado Gabriele, ha approvato la delibera con cui vengono stanziati i fondi per la concessione delle agevolazioni tariffarie agli studenti per l'abbonamento mensile ai mezzi del trasporto pubblico. Il provvedimento è stato siglato con il Consorzio UnicoCampania. Stanziati 2.800.000 euro. Le agevolazioni sono: sconto del 35% per studenti appartenenti a famiglie con reddito inferiore a 20.000 euro annui; 25% per famiglie con reddito tra 20 e 30 mila euro annui; 15% per famiglie con reddito tra 30 e 50 mila.

Insomma agevolazioni modulate in base alle fasce di reddito, chi ha più di 50.000 euro di reddito familiare ne è totalmente esclusco.
Per chi negli ultimi giorni di dicembre ad Avellino si è recato presso lo sportello dell'AIR per ricevere come di consueto l'abbonamento scontato gli è stato detto di attendere. Quest'oggi la sorpresa. Per il mese di gennaio nessuno sconto. C'è tempo fino al 15 per consegnare una nuova autocertificazione, da compilare con una nuova modalità:

Armatevi di dichiarazione ISEE (che è possibile fare presso un CAF portando l'ultimo 730 familiare) e scoprite se siete ancora beneficiari....

...che ne pensate?